Qui c'è sempre la notte
(da "Sgobbo" di Giosuè Calaciura - premio campiello 2002)
riduzione teatrale di Marta Ricci

di e con Marta Ricci

Come un taglio che coglie impreparati, la voce di Fiona apre uno squarcio sulla sua esistenza viva e dolente. Fiona “è  diventata buttana in navigazione per mare... e benchè sia arrivata per via d'acqua, il mare non l'ha mai visto ma solo ascoltato nel rumore della risacca, come un respiro...”
Fiona svolge l’unico mestiere che le è permesso, quello di “pulla” e  intanto descrive la porzione di avvilimento che il suo sguardo abbraccia: racconta come una nenia antica dello “sgobbo”, della giornata del lavoro che è fatica, salario, ma anche pena, solitudine e crudeltà; parla di sé, delle colleghe, dei magnaccia, dei clienti e degli emarginati tutti avvolti nella stessa spirale di dolore.
Attraverso i suoi occhi e il suo linguaggio crudo e brutale si è subito immersi, con sorpresa e pena, in una realtà che non fa complimenti e non concede scampo alla crudezza e alla violenza quotidiane. E l’umanità della protagonista, l’esigenza interiore verso quanto avrebbe potuto essere,  - il mare aperto - non porta consolazione, anzi ritorna sofferta, come più forte coscienza dei cofani duri d’automobile. Il personaggio costringe a guardare una realtà attuale e nascosta nel quotidiano sotto il degrado che si preferirebbe non conoscere e non vedere, a misurarsi fra l’onestà di chiamare per nome quel che non va detto tra l’ipocrisia di non dire quel che tutti sanno.

Lo spettacolo conosce diverse versioni per teatro, casa privata (SGOBBOhouse per commensali-spettatori), strada, roulotte e mare.

L'autore del testo,  Giosuè Calaciura, è un nome importante della letteratura siciliana e non solo. Giornalista, scrittore, autore di romanzi e noto collaboratore di Rai RadioTre.